Cosa sono i mudra e perché dovresti iniziare subito a praticarli
La parola sanscrita mudra ha vari significati, può infatti indicare un gesto, una posizione mistica delle mani, un sigillo e perfino uno simbolo.
I mudra sono gesti guidati dal respiro, utilissimi per entrare in qualsiasi posizione di yoga, in quanto preparano il corpo e la mente al movimento lento e armonico per rimanere più facilmente nell’armonia delle forme.
Nello Yoga tradizionale esistono 25 mudra tra i quali i famosi gesti con le mani, posizioni (asana) e chiusure (bandha).
Nel Kundalini Yoga i mudra vengono usati per amplificare il potere delle posizioni e delle sequenze.
Origine dei mudra
L’origine è tuttora un mistero, poiché non esistono solo in Asia: gesti particolari con le mani vengono usati in tutto il pianeta da tempo immemore.
Pensiamo al segno della croce, il segno della pace, il namasté, ecc.., e alla sacralità con la quale i gesti specifici vengono proposti nei rituali che a loro volta risalgono a migliaia di anni fa.
In India i mudra sono particolarmente importanti nella devozione Hindu, in quanto i credenti gli attribuiscono un potere straordinario in grado di aumentare il contatto con la divinità; non a caso, infatti, esistono gesti specifici per ogni preghiera in funzione della divinità che si invoca e tutto questo senza considerare le danze rituali dove assumono significati simbolici.
Quali sono i mudra più conosciuti in ambito yogico
- Chin Mudra, o sigillo della consapevolezza. Per formare questo mudra si uniscono il pollice e l’indice di entrambe le mani, mentre le altre dita restano distese, con i medi che si toccano.
- Dyan Mudra, o sigillo della meditazione. Questo mudra si esegue appoggiando la mano sinistra aperta sulle gambe incrociate con il palmo rivolto verso l’alto e posizionato sopra il palmo della mano destra con le punte dei pollici che si toccano.
- Jnana Mudra, o sigillo della saggezza. Questo mudra si esegue unendo il pollice destro con il relativo indice per formare un cerchio, mantenendo distese le altre dita. Di solito si utilizza la mano destra appoggiata su quella sinistra.
- Abhaya Mudra, o sigillo del coraggio. Viene utilizzato dagli adepti per allontanare la paura in altre persone. Questo mudra si esegue posizionando la mano sinistra sulle gambe incrociate, con il palmo rivolto verso l’alto. Il palmo della mano destra è leggermente concavo e rivolto verso il discepolo la cui paura va sciolta. Ogni paura è priva di fondamento e insorge solo quando è presente un altro essere. La nostra vera natura è il nostro essere solitario.
- Anjali Mudra, o sigillo del saluto. Si esegue giungendo i palmi della mano leggermente concave all’altezza del cuore.
- Vishnu Mudra: questo mudra si esegue aprendo la mano destra davanti a noi, col palmo in direzione del viso. Si piegano l’indice e il medio verso il palmo della mano, l’anulare e il mignolo sono distesi, possibilmente si toccano per vicinanza.
- Yoni Mudra: è un gesto che mette direttamente in comunicazione l’allievo con la forza creatrice universale insita nel grembo della Divina Madre. La posizione delle dita delle mani in questo mudra consiste nelle punte dei pollici e degli indici che si uniscono e distendono completamente nelle direzioni opposte mentre le altre dita si intrecciano al loro interno formando inequivocabilmente il simbolo dei genitali femminili.
Altri mudra per calmare il corpo e la mente
Shunya Mudra, il mudra del paradiso
Piegate il dito medio fino a toccare la base del pollice, applicando una leggera pressione; le altre dita sono ben distese.
È importante mantenere questo mudra per almeno 15 minuti.
Il dito medio è associato al cielo, la porta d’ingresso al paradiso, infatti, secondo gli antichi riti indiani, per ottenere i giusti benefici, oltre alla pratica costante di purificazione attraverso il mudra, è utile associare la seguente affermazione: ” Io riconosco il bene dell’universo nel suono del paradiso”
Vayu Mudra, il mudra del vento
Piegate il dito indice di ogni mano in modo da toccare la base del pollice, applicando una leggera pressione.
Si suggerisce di praticare questo mudra almeno 3 volte al giorno pre prevenire il ” vento”.
Secondo la medicina ayurvedica, esistono 51 venti nel nostro corpo che possono produrre diversi disordini come la sciatica, i reumatismi, tremolii e flatulenza.
L’affermazione associata a questo mudra è la seguente: ” Io nono calmo e sereno, in ogni momento e in ogni luogo.”
Per amplificare l’effetto di questo mudra possiamo abbinare la seguente visualizzazione:
Immginiamo di essere in piedi in mezzo a una tempesta. Inspiriamo, tratteniamo il fiato per qualche secondo e, mentre espiriamo e soffiamo via ogni tensione interna, ogni tossina che viene dispersa nel vento. Lentamente la tempesta si calma e diventiamo sempre più rilassati lasciando andare con un soffio l’aria trattenuta. Facciamo una piccola pausa e tratteniamo nuovamente percependo l’aria che si fa sempre più sottile nei polmoni. E poi, espirando, lasciamo andare tutte le tossine e negatività.
In queste pratiche di consapevolezza i mudra ci aiutano a lasciarci andare in uno stato totale di calma e di freschezza, dalla quale proviene una nuova forza.
I mudra e i benefici sul corpo fisico
Se la vita ci vuole in un turbinio frenetico, lo yoga mira all’immobilità, allo ” stare”, nelle asana.
I mudra sono dei semplici gesti che conferiscono flessibilità e ossigeno alle giunture e alla colonna vertebrale, allentando gradualmente le tensioni muscolari e preparando meglio il respiro in modo che mantenga un ritmo calmo e regolare durante tutta la pratica.
I mudra rilassano ma rafforzano anche i muscoli, aiutano a eliminare le tossine e a sbarazzarsi di molti dolori cronici.
I mudra sono dei preziosi attivanti dei Chakra.
Il significato simbolico dei mudra
Non è da trascurare il significato simbolico dei mudra.
Nel Padma Mudra, ad esempio, Padma è il fior di loto simbolo della purezza, della perfezione e dell’ascesa spirituale: le sue radici sono nella terra, lo stelo nell’acqua la foglia rotonda e impermeabile sta appoggiata sull’acqua e il fiore sboccia nell’aria senza che l’acqua lo bagni.
Nel Maraja Mudra, Maraja è il gatto, cavalcatura della Dea Sashti, protettrice degli infanti e portatrice di prosperità.